lunedì 14 aprile 2014

Recensione: Madre Terra di Mario Pacchiarotti


Una raccolta di tre racconti, che prende il nome dal primo, l’unico che possa essere incluso in una categoria precisa, un esempio della miglior fantascienza, quella che usa mondi lontani come metafora della nostra società. Qui si parla di integrazione, un problema che era attuale vent’anni fa, all’epoca della scrittura di questo racconto, e lo è ancor di più oggi. Il secondo “La strada”, è più introspettivo, il protagonista parte da una condizione di solitudine e alienazione, fin troppo comune di questi tempi, e quasi per caso si trova a compiere un viaggio (senza meta, senza fine, chissà…) che diventa una rinascita, un’occasione per ricominciare. Nel terzo che, come si dice in gergo, da solo vale il prezzo del biglietto, è rappresentata un’utopia del potere: solo chi non lo desidera lo merita veramente. C’è anche una bella considerazione sulla fede e la spiritualità. Scritto con stile spigliato e senza sbavature, questo libro merita 5 stelle.

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