giovedì 19 aprile 2018

Recensione: Fuga dal vuoto: Storie di uomini sconfitti di Jacques Oscar Lufuluabo


Sette racconti, sette storie diverse, sette uomini alle prese con il “male di vivere”.
La cosa che accumuna i protagonisti delle storie di questo libro è la solitudine, un senso di disagio esistenziale che li rende diversi, incapaci di confondersi con gli altri, di conformarsi a quella che per molti è la normalità di una vita quotidiana, incolore ma serena. Uomini sconfitti, forse, ma dolorosamente pensanti, consapevoli che esiste una possibilità, una via di fuga verso una dimensione dove sentirsi più liberi, più completi ma, tuttavia, incapaci di afferrarla fino in fondo.
In questi racconti di Jacques Oscar Lufuluabo la trama, gli avvenimenti dei personaggi passano in secondo piano, sembrano quasi un pretesto, un contesto generico dove l’autore innesta i suoi flussi di coscienza, le riflessioni sulla vita, sui legami e le relazioni, un mondo claustrofobico ben metaforizzato dalle gabbie dello zoo citate in una delle storie.
Bella la prosa, a tratti serrata, in altri più distesa, sempre ricercata e mai banale. Complimenti.


venerdì 13 aprile 2018

Recensione: Ombre di Antonella Sacco


Una raccolta di racconti brevi, caratteristica della produzione dell’autrice che li alterna ai romanzi.
C’è qualcosa di kafkiano in queste pagine, in questi componimenti di stampo surreale, lo ritroviamo nel ribaltamento di prospettiva dei protagonisti, nella rarefazione delle atmosfere narrative che, pur nella diversità di genere, mantengono delle unità stilistiche, quelle solite della penna di Antonella: incomunicabilità e ineluttabilità degli eventi, un’imperscrutabile e caotico karma che non ha bisogno di trovare una sua logica per imporsi come protagonista dei suoi scritti.
Il gatto nero della copertina si ritrova in due storie, entrambe con una deriva soprannaturale che sarebbe piaciuta a Poe.
Il racconto che ho apprezzato di più è l’ultimo, La giacca, perfetta sintesi fra quotidianità e irrazionale.


Recensione: Skydark (Cronache di una Guerra Galattica Vol. 3) di Gianluca Ranieri Bandini


Non potevo certo perdermi il terzo e conclusivo capitolo delle Cronache di una Guerra Galattica.
Dopo la caduta dell’Impero Kroxth una nuova minaccia tiene in apprensione la terra e gli alleati grigi, ma quando ci sono di mezzo i mutaforma El-Takim (i veri protagonisti di Skydark) niente è quello che sembra.
Degna conclusione della saga, anche se mi aspettavo che alcuni dei personaggi degli altri due romanzi fossero più presenti, ma poi proprio finita non sembrerebbe, almeno a giudicare dal finale aperto e dalle note dell’autore, chissà se ci saranno sviluppi futuri…
Nel complesso è una bella space-opera, con personaggi e plot molto ben congegnati, ricca di colpi di scena, azione, complessità della trama; ogni volta che leggo i romanzi di Gianluca Ranieri Bandini una delle cose che mi colpisce di più è la sua padronanza del genere (fra l’altro non molto frequentato dagli autori italiani), abilità che ha poco da invidiare a quella degli scrittori di fantascienza più celebrati.