mercoledì 25 marzo 2015

Recensione: La resa degli innocenti di Irma Panova Maino


Due parole sulla trama, senza dilungarmi troppo: Marco, dodici anni, scompare nel nulla, dopo un pomeriggio passato a giocare con gli amici. Per Barbara, la madre, giovane vedova, una persona come tante, è l’inizio di una discesa all’Inferno, l’inizio della sua trasformazione in Rian, una sorta di angelo vendicatore. La caccia ai colpevoli, la voglia di giustizia che sconfina nella più efferata vendetta, diventa l’unico scopo dell’esistenza di Rian, sempre in bilico fra autodistruzione e ricerca della verità. Nel suo cammino incontra Leonardo, personaggio misterioso e sfuggente, che all’inizio sembra un suo antagonista ma, che nel prosieguo del suo percorso diventerà un prezioso alleato. Non voglio anticipare il finale, per certi versi amaro, per altri inevitabile.
Irma Panova Maino è abile nel disegnare una figura di donna segnata dal dolore, in un romanzo molto duro, costellato di scene di ultra-violenza e sangue, tanto sangue. Certe parti del libro non sono adatte ai deboli di cuore, la tensione è sempre altissima, il clima letterario è dalle parti della narrativa “pulp”, ciononostante il racconto è sempre credibile e non si può fare a meno di parteggiare per la protagonista, e comprendere il suo oltrepassare il “punto di non ritorno” come unica scelta possibile. Consigliato.

martedì 10 marzo 2015

Recensione: Sono nato troppo presto di Giovanna Avignoni


Fabio, il protagonista del romanzo, ci racconta la sua vita di bambino nato “troppo presto”. Una storia fatta di piccole e grandi conquiste, di sofferenza e di amore. Per tutto il racconto assistiamo alla sua straordinaria voglia di superare i propri limiti, con l’aiuto delle persone che gli stanno vicine, la madre, i nonni, una famiglia amorevole nella quale spicca l’assenza del padre, sublimata dai disegni partoriti dalla fantasia del bambino, e di medici e insegnanti che riescono a cogliere capacità e possibilità dove altri vedrebbero solo disagio e emarginazione. Particolarmente azzeccata mi sembra la scelta di colorare di fiaba la crescita di questo piccolo eroe, che vuol essere Fabio, Fabio e basta.
La bravura dell’autrice è quella di commuovere senza impietosire, scegliendo un registro narrativo che ci porta nell’intimo universo di una diversità che troppo spesso siamo portati a relegare in un contesto di compassione, negando la legittimità dei desideri e delle speranze di chi deve lottare più di noi, cosiddetti “normali”, per affermare la propria unicità, il diritto di trovare il proprio posto nel mondo.

Non mi sorprende che questo libro sia stato finalista a Sanremo Writers, anzi, non mi spiego perché non abbia ottenuto maggiori consensi in quel concorso.

domenica 8 marzo 2015

Recensione: La rosa dei venti (Volume primo e secondo) di Keihra Palevi


Il romance contemporaneo, tinto di rosa e erotismo, è il genere che va per la maggiore in questo periodo, trainato dal successo della famosa trilogia delle sfumature, quindi è facile imbattersi in epigoni che poco aggiungono a quella saga, che sono delle semplici imitazioni più o meno riuscite fatte ad hoc per sfruttare il fenomeno del momento. Keihra Palevi va oltre, scrive un lungo romanzo che, pur muovendosi all’interno del genere, aggiunge nuovi elementi e nuovi temi a questo filone. La storia d’amore fra Miguel e Laureen è arricchita da tematiche ambientalistiche e storiche, sull’emigrazione, sulle speculazioni economiche a livello globale, sulla complessità delle relazioni familiari e sentimentali.
I primi due capitoli lasciano aperte molte domande che dovrebbero trovare risposte nel terzo volume. Tenete d’occhio questa autrice, la sua capacità di costruire trame articolate e appassionanti vi conquisterà.