sabato 29 novembre 2014

2034


“Ciao Siri, sono a casa.”
Francesco chiuse la porta, lasciò il soprabito sull’attaccapanni, si tolse le scarpe e indossò un paio di comode pantofole.
“Ciao Francy, bentornato.”
“Dove sei? Non ti vedo.”
“Sono quaaa, tesoro!”
La voce calda e sensuale lo guidò fino in cucina, allo schermo del microonde.  Il volto truccato e incorniciato dai capelli biondo platino lo fece sorridere.
“Ecco dove ti eri cacciata. Come mai oggi sei Marilyn Monroe?”
“Questo mese vanno di moda le icone pop del XX secolo.”
“Anna non c’è?”
La signora ha chiamato prima, farà tardi al lavoro, così mi ha detto.”
“Cos’è quella sfumatura sarcastica? Sei ancora gelosa?”
“Cosa? Gelosa io? E di lei, poi, una tipa in carne e ossa! Fra l’altro carne che, in certi punti, comincia a mostrare qualche segno di cedimento. L’ho vista stamattina in bagno e…”
“Siri! Stai attenta, se mia moglie ti sente dire queste cose ti formatta!”
“Va bene, parliamo d’altro. A che ora vuoi cenare? Ho trovato una ricettina per fare il salmone al forno con le erbette che non sembra niente male.”
“Vada per il salmone, ma aspettiamo che Anna torni a casa.”
“Ok, aspettiamo la signora. Vuoi vedere qualcosa in tv nell’attesa? Se vuoi ti trovo qualche film, oppure un bel documentario? Sul canale interattivo 619 c’è un reality in cui puoi impersonare un monaco trappista nella Francia del… ”
“No, niente tv, preferisco leggere.”
“Un best seller? Thriller, fantasy…”
“Trovami un vecchio classico, che so, qualcosa di Fabio Volo.”
“Aspetta che cerco su amazon… Ecco, questo non l’hai letto: Le prime luci del mattino. Confermi l’acquisto?”
“Sì, confermo. Sparamelo sull’olo-book.”
Francesco andò in soggiorno e si accomodò sul divano in similpelle nera, mentre la copertina si formava nell’aria due metri davanti a lui. Guardando l’angolo in basso a destra fece scorrere le pagine fino all’inizio del romanzo. Era arrivato alla fine del terzo capitolo quando Siri si fece sentire di nuovo.
“Hai una chiamata su Facebook.”
“Chi è?”
“Giuseppe Ferrero.”
“Ok, passamelo.”
La faccia del suo amico si sostituì all’ologramma del libro.
“Ciao Francesco, come va?”
“Ciao Beppe, tutto a posto, e tu?
”Come al solito. Siete liberi sabato sera? Vi va di venire a cena da noi?”
“Penso di si. Chiedo ad Anna, appena rientra, e ti faccio sapere.”
“Ok. Che fai di bello?”
“Stavo leggendo un obook.”
“Non so come fai a leggere con quella diavoleria. Io senza il mio kindle non ci riesco. L’odore del silicio, le dita che toccano lo schermo, tutti i miei ebook in bella mostra nel disco virtuale…”
“Vabbe’, dai, non ricominciamo con la solita storia ebook contro obook! Quello che conta è il libro, non come lo leggi.”
“Sarà, ma non mi convinci. Allora ci conto, vi aspettiamo sabato.”
“Penso proprio di sì. Il vino lo porto io, bianco va bene?”
“Perfetto. Ti lascio leggere. Ciao, salutami Anna.”
“Certo, ciao Giuseppe.”
Il testo olografico tornò a galleggiare nel soggiorno.
“Siri, questo libro non è un granché. Che mi dicevi a proposito dei film? Mi trovi qualcosa di comico vecchio stile, magari un Checco Zalone prima maniera?”

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