lunedì 9 febbraio 2015

Recensione: Hotel Praga. La ragazza dell’universo accanto di Pierluigi Tamborini


Ci sono realtà del tutto uguali alla nostra, tranne per pochi piccoli particolari: un edificio che non c’è o ha un’altra struttura, una persona che conduce una vita differente, magari perché a un certo punto ha fatto una scelta piuttosto che un’altra, il soggetto di un ritratto che sorride invece di avere l’espressione triste. Forse esistono delle porte che congiungono questi universi e permettono, a chi le scopre, di andare e venire a proprio piacimento. Per Giulio, giovane antiquario restio a fare i passi decisivi verso la maturità, esitazioni che gli hanno fatto perdere la donna della sua vita, quella dei mondi paralleli è un’ipotesi affascinante, ma alquanto fantasiosa. Ok, c’è il mistero della stanza 519, va bene, ma si tratta di una leggenda, no? Come i fantasmi dei castelli scozzesi, l’attrazione turistica di un hotel di Altinia, città che ricorda molto da vicino un bel capoluogo veneto. L’arrivo di un singolare viaggiatore, Sebastiano Fortezza, insediatosi proprio in quella camera d’albergo, inizia a minare le certezze di Giulio e dei suoi amici di sempre, fino a coinvolgerli in un’indagine dove realtà e fantasia si scambiano i ruoli più volte.
Romanzo dalle tante sfaccettature, con una trama intrigante e ben oliata, conquista il lettore con le mille citazioni, i rimandi, i giochi di parole. La prosa brillante e divertente di Pierluigi Tamborini, colta senza essere pedante, si sviluppa su due piani narrativi; c’è infatti un romanzo nel romanzo, quello che il protagonista scrive e al quale affida le sue teorie sulla vicenda che lo coinvolge e, forse, la speranza di riscattare i propri errori.

Libro da non perdere. In un altro universo, migliore del nostro, è sicuramente un best seller.


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