La giovane Cristina riceve un’inaspettata eredità da una aristocratica signora inglese che l’aveva presa in simpatia nei suoi soggiorni romani presso l’albergo gestito dalla famiglia della ragazza.
Si reca quindi a Londra, per un soggiorno che dovrebbe durare giusto il tempo per occuparsi delle questioni legate al lascito, ma ritrovare il mai dimenticato nipote della sua benefattrice, Steve, stravolge tutto i suoi programmi e, definitivamente, la sua vita.
In una girandola di affetti, amicizie, incomprensioni, passione, orgoglio, fraintendimenti e chiarimenti in extremis, Cristina riuscirà a… be’, questo scopritelo da soli.
Io non sono un lettore assiduo del genere romance, ma non parto mai prevenuto e condizionato dalle etichette, il mio giudizio si basa sempre sulla scrittura. E questa, di Loriana Lucciarini, l’ho trovata particolarmente fluida e scorrevole, senza sbavature, molto attuale e adatta alla storia narrata.
La vicenda descritta, pur rimanendo nei canoni del romanzo “rosa”, ha il sapore e i meccanismi della commedia degli equivoci, una storia di buoni sentimenti che non scade mai nella volgarità, nell’eccesso, lontana dagli stereotipi ormai codificati, e usurati, del genere (li conoscete, no? Il bel tenebroso dal passato inquietante, la fanciulla povera, ingenua ma determinata, un pizzico di sado-maso a condire tutto). Il cielo d’Inghilterra ha, invece, un delicatezza e una frizzante lievità che lo rendono un libro assolutamente gradevole, una bella favola moderna, elegante e un po’ “british”, appunto, che mi sento di consigliare a qualunque lettore.
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