venerdì 15 novembre 2019

Recensione: Il quaderno del fato di Edoardo Guerrini


La vacanza di Franco e Laura a Marrakech, ospiti del vicino di casa Adil, originario del Marocco ma torinese d’adozione, si trasforma in un’avventura ricca di colpi di scena che coinvolgerà tutta la piccola comunità famigliare della coppia e dei loro amici.
Tutta la vicenda parte dal fortuito ritrovamento di un libro di quartine del poeta e matematico persiano Omar Khayyam (autentico genio visionario realmente vissuto fra l’undicesimo e il dodicesimo secolo), che opportunamente tradotto e interpretato rivela l’esistenza di un secondo volume ancora più misterioso e rivelatore, preda ambita da terroristi che vogliono usarlo per i loro scopi malvagi.
Per seguire le tracce di questo fantomatico codice i nostri si troveranno a viaggiare nel deserto nordafricano e poi ancora verso Samarcanda, in un intrigo di fanta-politica, jihadismo e servizi segreti, fra misteri millenari e personaggi ambigui e doppiogiochisti.
Mi fermo qui per non spoilerare una trama che ho trovato avvincente e ben costruita.
Rimane da sottolineare la bella scrittura di Edoardo Guerrini, chiara e scorrevole, che dimostra una buona padronanza dell’argomento e dei meccanismi narrativi del genere.
L’altro aspetto rimarchevole del romanzo è che ci presenta una visione tollerante e illuminata dell’odierna società multietnica, una luce ottimistica che si contrappone all’oscurantismo e all’integralismo, temi fin troppo, purtroppo, attuali.
Un bel libro che mi sento di consigliare.

Nessun commento:

Posta un commento