La vita d’ufficio
in una grande azienda si presta a immaginare relazioni e dinamiche fra gli
impiegati, non è certo il primo libro che tratta l’argomento, ma Sergio Bertoni
lo fa in maniera particolarmente efficace, scegliendo la cifra dell’ironia nel
suo racconto. Un’ironia lieve e poetica quando descrive la storia d’amore fra
un imbranato avvocato e un’avvenente segretaria, più grottesca per disegnare la
figura del capo ufficio prepotente o del mezze maniche più dedito ai suoi
traffici che alla contabilità dell’azienda. Particolarmente esilarante la
disavventura del “tagliatore di teste” chiamato a sfoltire gli eccessi di
personale. Il tutto condito da gustosissime espressioni dialettali e interessanti
aneddoti tipici di Napoli, la città dov’è ambientato il romanzo. I nomi dei
personaggi, poi, meritano da soli la lettura del libro! Avevo già avuto modo di
apprezzare la scrittura dell’autore, il suo stile scorrevole e forbito, la sua
capacità di cogliere “miserie e nobiltà” delle figure che racconta, la sua
visione disincantata ma comunque positiva della vita.
Che bisogno
c’è dei libri di qualche mestierante personaggio televisivo, quando abbiamo un
autore come Sergio?
Oh, mamma mia! Roberto sei stato affettuosissimo e mi hai commosso. Sono molto soddisfatto che il mio "Paride" ti sia piaciuto. Grazie! :)
RispondiEliminaConfermo tutto, Sergio, mi è piaciuto molto!
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