È la volta di incontrare Nunzia Manzo, autrice del romanzo “Il dottor Paul”.
1. Ciao Nunzia, benvenuta su Chiacchiere e distintivo. Ti vuoi presentare ai lettori di questo blog?
Grazie!
Nasco il 27 gennaio del 1961 a Napoli.Sono un acquario con ascendente bilancia, il che mi dona alcune caratteristiche che rendono il mio approccio alla vita complesso ma non complicato. Ho l’attitudine a cogliere la profondità delle cose, più o meno semplici che siano, ma cerco di farlo con la leggerezza affinché questo non mi renda grave la vita. Amo l’arte, la danza, il teatro, la buona cucina e gli amici veri, per i quali potrei andare in capo al mondo. Vivo la mia quotidianità con un figlio di 24 anni, da 24 anni, il che fa di me una coraggiosa martire!!
Ho studiato psicologia laureandomi con discreti voti,mi sono specializzata in mediazione familiare e in tecniche psicocorporee. Ho lavorato nei più svariati ambiti della mia professione: la scuola, la riabilitazione, la clinica, il tribunale,i servizi sociali. Preferisco lavorare nel pubblico piuttosto che nel privato e prediligo l’impegno nel sociale e nel campo della formazione poiché credo che cercare di insegnare ciò che impariamo sia fondamentale a dare un senso alla nostra vita.
2. Quando e come ti sei avvicinata alla scrittura?
Scrivo praticamente da che ero bambina. A scuola adoravo studiare l’Italiano e oggi lo insegno spesso in corsi di rafforzamento della lingua e laboratori di scrittura creativa. Ho sempre scritto poesie, racconti, aforismi. Scrivere è come dialogare con me stessa in maniera strutturata ma senza la censura razionale. Ed è un modo per parlare di me al mondo. A quella parte di mondo che mi vuole ascoltare.
3. Hai pubblicato il tuo romanzo d’esordio con una casa editrice, come ci sei entrata in contatto e come giudichi il tuo rapporto con questo editore?
In realtà sono abbastanza sprovveduta al riguardo e ho scelto la casa editrice selezionandone alcune trovate in rete e cercando di conciliare gli aspetti vantaggiosi con quelli istintivi. Non sono molto contenta del rapporto con l’editore dal quale non mi sento supportata né promossa a sufficienza. Ma devo anche ammettere che il mio stesso impegno al riguardo è carente data la mia scarsa attitudine commerciale.
4. Con il protagonista de “Il dottor Paul” condividi studi e professione, anche lui è uno psicologo. Ci vuoi parlare del tuo romanzo?
Non è un romanzo autobiografico ma naturalmente il pennino attinge nell’inchiostro della mia vita. C’è un po’ di me in ciascun personaggio. Le mille vite che avrei voluto vivere e che forse ho vissuto. Diciamo che non c’è nulla di completamente vero né di totalmente falso, ma una manipolazione letteraria di eventi e personaggi finalizzata alla costruzione di un senso ben preciso che è quello della vita. E’ una storia semplice che esalta l’amore non esattamente come concetto romantico ma come senso di benevola accoglienza della vita e di tutto quanto essa ci riserva, persone e avvenimenti, nel bene e nel male. Racconta di amicizie, di infanzie, di matrimoni, di passioni,di perdite,in una maniera credo abbastanza avvincente; ed è caratterizzato da una sorta di voce fuori campo che trae delle riflessioni dagli accadimenti, offrendole al lettore con un linguaggio semplice e comprensibile.
L’intento del mio lavoro è comunque educativo, formativo rispetto ad alcuni temi psicologici con i quali abbiamo a che fare ogni giorno. Ma è privo di qualunque presunzione, ecco perché ogni concetto è presentato come un’idea, come uno spunto di riflessione,e mai come un’arrogante e saccente verità.
5. So che, oltre alla narrativa, scrivi anche poesia…
Si..la poesia mi appassiona..la adoro! E mi piace scrivere in una maniera ricercata, anche un po’ demodé. Le poesie mi nascono di getto. A volte mi sveglio al mattino con una poesia nella testa e devo subito metterla giù o me la perdo! Scrivere rappresenta comunque un’esperienza catartica, sempre, ma dallo scrivere in versi io traggo un sublime piacere.
6. Stai lavorando a qualche nuovo progetto letterario in questo momento?
Sto lavorando ad un nuovo romanzo e sto preparando una raccolta di poesie che pubblicherò presto. Ho iniziato a lavorare anche come giornalista per una rivista on line di educazione e psicologia. Un progetto che porto avanti da un po’ e che mi intriga molto riguarda una forma di collaborazione con artisti di vario genere per i quali scrivo recensioni e didascalie alle opere.
7. Come valuti l’impatto dei vari social network, blog ecc. sul mercato editoriale in Italia?
Credo che rappresenti un canale importante e persino privilegiato. Oggi si vive in rete più di quanto lo si faccia in strada, e buoni e seri social network e blog possono dare un serio contributo al mercato editoriale.
8. Sei soddisfatta del tuo esordio come scrittrice? Oppure, con l’esperienza maturata in questo periodo, c’è qualcosa che faresti in modo diverso?
Vorrei trovare un editore che mi pubblicasse perché vede in me un talento e decide di sostenerlo, non perché trova in me una delle tante occasionali opportunità di guadagno, peraltro nemmeno consistente. O magari mi affiderei ad un buon agente letterario, capace di promuovere e vendere il mio lavoro più di quanto sia capace di farlo io, che non ci vuole poi molto!
9. Sogni nel cassetto?
Più che sogni, nel cassetto ho tanti fogli! Il sogno è di vederli trasformati in libri da poter sfogliare, annusare, scarabocchiare,mangiare come si mangia il pane quando si ha fame. E’ un sogno un po’ materno: quello di continuare ad avere, sempre, l’opportunità di essere fonte di nutrimento.
Grazie per la chiacchierata, Nunzia. Ci puoi indicare dove possiamo trovare i tuoi libri?
In tutte le librerie ordinandolo e in rete su La Feltrinelli, Libreria Universitaria, Aletti Editore.
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