martedì 2 settembre 2014

L'angolo del distopico #5

Gorge Orwell - 1984

Il romanzo distopico per eccellenza.
Dopo un conflitto mondiale la terra è divisa in tre grandi superpotenze perennemente in lotta fra loro. I vari ministeri dell’Oceania (formata dalla Gran Bretagna, le americhe, l’Australia e gli stati meridionali dell’Africa) hanno sede a Londra. È qui che vive Winston Smith, un oscuro burocrate del Ministero della Verità (che si occupa di propaganda e revisionismo storico; molti termini del libro indicano l’esatto contrario di quello che rappresentano: Il Ministero della Pace presiede alla guerra, quello dell’Amore alla repressione e alla sicurezza ecc.). In realtà Winston mal sopporta la repressione ideologica del governo che, tramite la figura del Grande Fratello, capo supremo del Partito Unico, controlla la vita e il pensiero della popolazione. Il condizionamento della società è attuato con un massiccio bombardamento mediatico, tramite teleschermi dotati di telecamera, sempre accesi e onnipresenti. Qualsiasi forma di pensiero dissidente viene repressa dalla psicopolizia, mentre ogni nozione è privata della sua oggettività, costantemente rivista e modificata, secondo una logica di convenienza dal Partito Unico.
Nonostante il governo disincentivi le relazioni affettive, Winston si innamora di Julia, una giovane dissidente. Insieme decidono di aderire alla Confraternita, un’organizzazione clandestina che avversa il governo. Dopo essere finito nelle mani della psicopolizia, Winston affronterà la prigionia, le torture e un pesante condizionamento che lo farà tornare ad essere un membro integrato di questa società da incubo.
1984 è stato scritto subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, un epoca in cui l’equilibrio politico mondiale era ancora tutto da verificare. Il romanzo, nel corso del tempo, è stato interpretato in vari modi: chi ci ha visto un monito verso il totalitarismo di ogni colore, chi un manifesto propagandistico contro l’Unione Sovietica (non a caso le fattezze del Grande Fratello ricordano molto quelle di Stalin).
Il libro di Orwell ha avuto influenze pesanti sulla cultura popolare degli ultimi sessant’anni, ad esso si sono ispirati musicisti, scrittori, registi. Alcuni termini, come Grande Fratello, sono diventati  modi di dire di uso comune, vedi l’omonimo reality show.
Da 1984 è stato tratto un film, secondo me con risultati inferiori alle aspettative, mentre ritengo un capolavoro Brazil, che di questo romanzo riprende l’atmosfera generale, filtrata dall’ironia amara del regista Terry Gilliam

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