Philip K. Dick – La svastica sul sole
Altro famoso romanzo distopico e ucronico, La svastica sul
sole parte da un presupposto simile a quello di Fatherland: La Germania e il
Giappone hanno vinto la seconda guerra mondiale. Il mondo è controllato dai due
imperi e dei loro alleati (l’impero italiano, fra l’altro di scarso peso
politico, si estende nell’ex Jugoslavia, in Turchia e nei paesi del nord
Africa). Anche gli Stati Uniti sono dominati dell’Asse, la zona est dai nazisti,
che hanno imposto a questi stati la loro brutale visione del mondo, compreso l’antisemitismo
e la superiorità della razza ariana; quella ovest dai giapponesi, che
esercitano un controllo più ideologico, forse più subdolo. I protagonisti del
romanzo trovano naturale vivere in questa situazione, alcuni di loro sono
riusciti a ritagliarsi un ruolo privilegiato tra le pieghe di una tale società
distorta. La presa di coscienza sulla vera natura di questa realtà da incubo passerà
dal loro coinvolgimento nei complotti fra le due superpotenze, che mirano a prendere
il sopravvento l’una sull’altra. Particolare la figura dello scrittore Hawthorne
Abendsen, il cui libro ipotizza un mondo in cui la Germania ha perso la guerra
(un romanzo ucronico all’interno di un altro!), quest’opera, ovviamente, è
messa all’indice dai nazisti, che mandano sulle tracce dell’autore un killer
per assassinarlo.
Come molti libri di argomento distopico, La svastica sul
sole rappresenta una critica agli schieramenti che detengono l’egemonia
politica del suo tempo, gli anni sessanta: da una parte la feroce dittatura
nazista simboleggia l’Unione Sovietica, dall’altra l’Impero giapponese ricalca
la supremazia culturale ed economica degli Stati Uniti.
Pare che sia in preparazione una miniserie tv tratta da
questo romanzo e diretta da Ridley Scott, che tornerà quindi a cimentarsi con l’opera
di Dick, dopo il magistrale Blade Runner, di oltre trent’anni fa.
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