martedì 23 luglio 2019

Recensione: L’eredità delle ombre di Massimiliano Riccardi


Il protagonista di questo romanzo, Walter Manfredi, è un uomo con un trascorso burrascoso, spesso si è sporcato le mani, per le circostanze della vita e per la sua indole ribelle, ha ricevuto e dispensato violenza e dolore, non si può sicuramente definirlo un boy-scout o un eroe. Ma è riuscito a conservare dei valori, una sua etica al di sopra o al di fuori della legge, certo, ma così radicata da non farlo inghiottire da quelle ombre che lo inseguono da sempre.
Quella stessa morale lo costringe a tornare in azione quando un suo vecchio amico viene ucciso. La vendetta richiederà la discesa in luoghi oscuri, fatti di intrecci fra politica e criminalità organizzata, al punto di portarlo anche a stringere patti con il diavolo, mentre il suo passato si ripresenta e chiede il conto con gli interessi. 
Massimiliano Riccardi in questo suo ultimo noir abbandona gli scenari americani e ambienta la vicenda in una Genova cupa e allo stesso tempo vitale e generosa, densa di misteri e di improvvisi squarci di feroce bellezza.
Una storia nella storia è il rapporto difficile e profondo di Walter con il figlio; è qui che viene fuori il suo lato più fragile e più umano, contribuendo a renderlo una figura complessa e sfaccettata.
Questo autore non sbaglia un colpo, anzi, la sua penna cresce di romanzo in romanzo, qui in particolare l’ho trovata particolarmente ispirata, soprattutto nello scavo psicologico dei personaggi, a partire dal protagonista che, magari, potrebbe avere ancora qualcosa da raccontarci in futuro.




martedì 2 luglio 2019

Intervista a Edoardo Romanella

Per lo spazio interviste incontriamo Edoardo Romanella, autore del romanzo “Una favola”. Qui la mia recensione.


1. Ciao Edoardo, benvenuto sul mio blog. Partiamo da una domanda classica: come ti sei avvicinato alla scrittura? Ci sono degli autori che ti hanno influenzato, o che semplicemente ti piace citare come i tuoi preferiti?
Se dovessi citare un autore su tutti, sicuramente è Dino Buzzati.

2. Veniamo al tuo romanzo.  Come lo descriveresti, in poche parole? E qual è stato l’input che ti ha spinto a scriverlo?
Difficile descriverlo, lo definiscono surreale, in realtà è tutti i generi messi insieme. Ho cercato di parlare di noi, dell’individuo. Poi all’individuo ho unito il mondo. E poi al mondo l’Universo.

3. Le vicende narrate in “Una favola” si svolgono in varie parti del mondo, ma il plot principale è ambientato negli Stati Uniti; i motivi di questa scelta? 
Uno degli argomenti trattati nel libro, per capire chi siamo e perché ci interessiamo a determinate cose, è il condizionamento mentale. E, per quanto riguarda la società occidentale (e non solo), gli Stati Uniti sono stati e sono tuttora la principale fonte d’influenza e di condizionamento. Il perché lo si può capire leggendo il libro. Quindi il “plot principale” non potevo non ambientarlo lì, perché i modelli statunitensi (nel cinema, nella Tv, nella letteratura, nella musica, nei fumetti, ecc…) hanno condizionato anche gli interessi e l’immaginario dell’autore del libro. È lo stesso motivo per cui vediamo molti scrittori italiani (o di altra nazionalità) realizzare un’opera ambientata negli Stati Uniti, pur non essendoci mai stati, perché sono stati inconsapevolmente condizionati dai loro prodotti. La differenza tra me e loro è che io l’ho fatto con cognizione di causa.

4. Hai avuto difficoltà a trovare un editore? 
Ho avuto difficoltà a trovare qualcuno che leggesse il libro. Poi però, una volta letto, mi sono arrivate diverse proposte.

5. Sempre parlando dell’editore (ricordiamolo, è Le Mezzelane), sei soddisfatto del lavoro che ha fatto con il tuo libro, parlo di editing, promozione ecc.? 
Per quanto riguarda la promozione, è ancora presto per dirlo, dal momento che il libro è uscito da un paio di mesi. Per quanto riguarda l’editing, sono molto soddisfatto.

6. So che oltre alla passione per la scrittura hai anche quella per il cinema e che scrivi recensioni di film per un blog. Ce ne vuoi parlare? 
Pratico mille discipline e ho altrettanti interessi, il cinema è solo uno dei tanti. Ma in realtà la cosa delle recensioni è nata un po’ per gioco. Sempre più gente mi chiedeva di scrivere qualcosa in merito alle pellicole di difficile interpretazione, e la rubrica che curo per Il Buio in Sala (questo il nome del blog) si occupa di questo, non essendoci nulla di valido in rete. Così ogni tanto, a tempo perso, scrivo un articolo riguardo un film (può essere di David Lynch, o Kubrick, ecc… non importa il regista).

7. Come ti relazioni con i social network? Pensi che siano uno strumento importante per un autore? 
I blog sono più importanti per questo tipo di arte, ma i social network non guastano.

8. Come valuti il riscontro dei lettori riguardo al tuo romanzo? 
Ad oggi gli articoli e i giudizi sono particolarmente positivi. Direi entusiasti.

9. Hai progetti in corso in questo momento? 
Fin da piccolo ho sempre avuto un sacco di progetti in testa. Vediamo per il futuro.

Grazie per la chiacchierata Edoardo. Per finire ci puoi dire dove si può trovare il tuo libro? 

Grazie a te. Il libro è ordinabile in tutte le librerie e in rete (sul sito di Le Mezzelane, su Amazon, su ibs, ecc…).