martedì 2 luglio 2019

Intervista a Edoardo Romanella

Per lo spazio interviste incontriamo Edoardo Romanella, autore del romanzo “Una favola”. Qui la mia recensione.


1. Ciao Edoardo, benvenuto sul mio blog. Partiamo da una domanda classica: come ti sei avvicinato alla scrittura? Ci sono degli autori che ti hanno influenzato, o che semplicemente ti piace citare come i tuoi preferiti?
Se dovessi citare un autore su tutti, sicuramente è Dino Buzzati.

2. Veniamo al tuo romanzo.  Come lo descriveresti, in poche parole? E qual è stato l’input che ti ha spinto a scriverlo?
Difficile descriverlo, lo definiscono surreale, in realtà è tutti i generi messi insieme. Ho cercato di parlare di noi, dell’individuo. Poi all’individuo ho unito il mondo. E poi al mondo l’Universo.

3. Le vicende narrate in “Una favola” si svolgono in varie parti del mondo, ma il plot principale è ambientato negli Stati Uniti; i motivi di questa scelta? 
Uno degli argomenti trattati nel libro, per capire chi siamo e perché ci interessiamo a determinate cose, è il condizionamento mentale. E, per quanto riguarda la società occidentale (e non solo), gli Stati Uniti sono stati e sono tuttora la principale fonte d’influenza e di condizionamento. Il perché lo si può capire leggendo il libro. Quindi il “plot principale” non potevo non ambientarlo lì, perché i modelli statunitensi (nel cinema, nella Tv, nella letteratura, nella musica, nei fumetti, ecc…) hanno condizionato anche gli interessi e l’immaginario dell’autore del libro. È lo stesso motivo per cui vediamo molti scrittori italiani (o di altra nazionalità) realizzare un’opera ambientata negli Stati Uniti, pur non essendoci mai stati, perché sono stati inconsapevolmente condizionati dai loro prodotti. La differenza tra me e loro è che io l’ho fatto con cognizione di causa.

4. Hai avuto difficoltà a trovare un editore? 
Ho avuto difficoltà a trovare qualcuno che leggesse il libro. Poi però, una volta letto, mi sono arrivate diverse proposte.

5. Sempre parlando dell’editore (ricordiamolo, è Le Mezzelane), sei soddisfatto del lavoro che ha fatto con il tuo libro, parlo di editing, promozione ecc.? 
Per quanto riguarda la promozione, è ancora presto per dirlo, dal momento che il libro è uscito da un paio di mesi. Per quanto riguarda l’editing, sono molto soddisfatto.

6. So che oltre alla passione per la scrittura hai anche quella per il cinema e che scrivi recensioni di film per un blog. Ce ne vuoi parlare? 
Pratico mille discipline e ho altrettanti interessi, il cinema è solo uno dei tanti. Ma in realtà la cosa delle recensioni è nata un po’ per gioco. Sempre più gente mi chiedeva di scrivere qualcosa in merito alle pellicole di difficile interpretazione, e la rubrica che curo per Il Buio in Sala (questo il nome del blog) si occupa di questo, non essendoci nulla di valido in rete. Così ogni tanto, a tempo perso, scrivo un articolo riguardo un film (può essere di David Lynch, o Kubrick, ecc… non importa il regista).

7. Come ti relazioni con i social network? Pensi che siano uno strumento importante per un autore? 
I blog sono più importanti per questo tipo di arte, ma i social network non guastano.

8. Come valuti il riscontro dei lettori riguardo al tuo romanzo? 
Ad oggi gli articoli e i giudizi sono particolarmente positivi. Direi entusiasti.

9. Hai progetti in corso in questo momento? 
Fin da piccolo ho sempre avuto un sacco di progetti in testa. Vediamo per il futuro.

Grazie per la chiacchierata Edoardo. Per finire ci puoi dire dove si può trovare il tuo libro? 

Grazie a te. Il libro è ordinabile in tutte le librerie e in rete (sul sito di Le Mezzelane, su Amazon, su ibs, ecc…).

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