domenica 21 ottobre 2018

Recensione: Prigionieri di Claudia Calisti


Cinque racconti di stampo giallo che hanno in comune i due protagonisti: Edward Robinson, detto Bobby, e Dottie Wehr, due giornalisti investigativi. Nelle varie storie si trovano alle prese con delitti e misteri che, il più delle volte, come succede purtroppo nella realtà, si svolgono nell’ambito famigliare: mariti, mogli, genitori, capaci di tradimenti e violenze, sia fisiche che psicologiche. I casi affrontati dai due giornalisti sono ben pensati e narrati in maniera coinvolgente, se non si tratta di storie vere sono comunque verosimili, sembrano prese dalla cronaca nera e romanzate nello stile chiaro e sottilmente ironico che già avevo apprezzato in altri libri di Claudia Calisti. Ed è proprio questo il bello di “Prigionieri”: la qualità delle storie e dei meccanismi narrativi che animano questi racconti.
L’idea dei capitoli autoconclusivi che, però, hanno una sottotrama che mostra l’evoluzione dei personaggi (per esempio la storia d’amore fra Edward e Dottie, accennata senza bisogno di renderla troppo esplicita) mi è piaciuta molto. Si arriva di corsa alla fine del libro con la voglia di leggere altre vicende della coppia e del loro amico Paulo, figure che spero di ritrovare in futuri racconti di questa autrice. Consigliato.



Nessun commento:

Posta un commento