Il diario di Matteo "Matt" Serrone (personaggio di fantasia che, credo, abbia qualcosa in comune con il suo autore), diviso in capitoli, ossessioni o guinzagli, come le chiama lui, riguardo al lavoro, l’amore, i soldi ecc. In una Milano da bere (e il protagonista lo fa spesso, seduto al bar di un locale di strip-tease, dando le spalle al palco e filosofeggiando con il barista) e in un paesino che si affaccia sullo stretto di Messina, Matteo disquisisce sul senso della vita, che talvolta regala spazzi di gioia, mentre altre è un fardello fatto di impegni, legami e incontri occasionali.
Un romanzo sorprendente, per la scrittura, ricca e sfaccettata. Per i temi trattati, nei quali il lettore non ha difficoltà a immedesimarsi: un campionario di ossessioni, appunto, che sono il pane quotidiano di chiunque. Per i personaggi, tragicomici nella loro rassicurante e, allo stesso tempo inquietante, normalità. Per l’ironia e l’intelligente sarcasmo che pervade tutta la narrazione.
Rimarchevole anche la “colonna sonora” suggerita per ogni capitolo.
Se c’è un punto che mi ha incupito è quando il protagonista brucia… Vabbè, lasciamo perdere, questa è una mia ossessione.
Bello, bravo Massimiliano.
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