Ci sono realtà del tutto uguali alla nostra, tranne per pochi
piccoli particolari: un edificio che non c’è o ha un’altra struttura, una
persona che conduce una vita differente, magari perché a un certo punto ha
fatto una scelta piuttosto che un’altra, il soggetto di un ritratto che sorride
invece di avere l’espressione triste. Forse esistono delle porte che
congiungono questi universi e permettono, a chi le scopre, di andare e venire a
proprio piacimento. Per Giulio, giovane antiquario restio a fare i passi decisivi
verso la maturità, esitazioni che gli hanno fatto perdere la donna della sua
vita, quella dei mondi paralleli è un’ipotesi affascinante, ma alquanto
fantasiosa. Ok, c’è il mistero della stanza 519, va bene, ma si tratta di una
leggenda, no? Come i fantasmi dei castelli scozzesi, l’attrazione turistica di
un hotel di Altinia, città che ricorda molto da vicino un bel capoluogo veneto.
L’arrivo di un singolare viaggiatore, Sebastiano Fortezza, insediatosi proprio
in quella camera d’albergo, inizia a minare le certezze di Giulio e dei suoi
amici di sempre, fino a coinvolgerli in un’indagine dove realtà e fantasia si
scambiano i ruoli più volte.
Romanzo dalle tante sfaccettature, con una trama intrigante
e ben oliata, conquista il lettore con le mille citazioni, i rimandi, i giochi
di parole. La prosa brillante e divertente di Pierluigi Tamborini, colta senza essere
pedante, si sviluppa su due piani narrativi; c’è infatti un romanzo nel
romanzo, quello che il protagonista scrive e al quale affida le sue teorie
sulla vicenda che lo coinvolge e, forse, la speranza di riscattare i propri
errori.
Libro da non perdere. In un altro universo, migliore del
nostro, è sicuramente un best seller.
Nessun commento:
Posta un commento