SO COSA HAI FATTO L'ESTATE SCORSA, 22 ANNI FA. D'INVERNO!
Ah ah. Divertente, vero? E invece no. Perché qui l'umorismo non c'entra niente. Perché il freddo dell'inverno è reale e rivela il gelo dell'animo umano.
Un gruppo di ragazzi, una notte brava e un segreto oscuro che non vuole essere dimenticato. Il nodo alla gola, la paura, il pericolo che corre lungo la lama del coltello. Non il semplice taglierino che usa Michela per ferirsi e sentirsi libera. Ma si può essere davvero liberi?
Non lo è Michela che si trasferisce in un borghetto sperduto sotto un cielo di tedio, dove le case sono edificate su fondamenta di noia. Il posto è tranquillo, almeno finché la protagonista non si accorgerà di come in un luogo simile la morte ti segue ad ogni passo, in un dedalo di inquietudini che l’autore costruisce con crudele precisione. Padrone della regola aurea del “lascia che ai tuoi personaggi succedano cose orribili” tratteggia una tela di sospetti con un affilato pennello di sangue: si inizia con un morto e diversi indiziati, ognuno con un suo movente e la possibilità di compiere il delitto. Mentre il mistero sull’identità dell’assassino sembra chiarirsi, ecco che i potenziali colpevoli diventano a loro volta vittime. A quel punto è il brivido dietro la schiena a parlare: e se il primo morto non fosse morto? Se fosse in qualche modo tornato, assetato di cieca vendetta, incapace di distinguere tra innocenti e non? La protagonista si volta nel tunnel dei suoi pensieri oscuri: suda, è affannata, braccata; si rende conto di essere sola… Al Buio! Si può scappare dall’inesorabile vendetta di un morto?Ecco a voi un bel thriller raggelante, il racconto di Leonardo Valenti. Ternano, classe 1975, un tipo simpatico, uno che di "storie di morti ammazzati" se ne intende giusto da una vita: già sceneggiatore di serie tv a tema crime come “Romanzo Criminale” e la più recente “Il Silenzio dell’Acqua” che proprio quest’anno è in prima visione con una seconda stagione ad alto tasso di suspense. Da non perdere!
Valenti si cimenta in questa prova su carta, regalandoci tutta la sua esperienza. Con polso fermo e sapiente uso della “cassetta degli attrezzi” elabora un teen thriller dai marcati contorni splatter, dove niente è lasciato al caso. Ottima la costruzione e l’intreccio, notevole lo stile capace di mantenere alta la tensione pagina dopo pagina, fino al suo truculento culmine. Buona lettura, per chi ha il fegato di guardare senza paura l’unico riflesso di luce nell’oscurità. Già, perché potrebbe essere quello della lama di un coltello che riflette la luce dell’ultima luna che vedrete. Difficile dirlo, quando si è Al Buio!
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