Andrea Arcani è un quasi trentenne di buona e agiata famiglia, un nullafacente, eterno adolescente, i cui unici interessi sono i videogiochi, la Lazio e le uscite con gli amici; un bamboccione, insomma, per usare un termine in voga di questi tempi.
Quando i genitori gli impongono di scegliersi un’occupazione, anche di facciata, tanto per non doversi vergognare di un figlio sfaccendato, non trova niente di meglio che improvvisarsi detective privato, con tanto di ufficio e agenzia, la 3A Investigazioni, appunto.
Il libro si snoda in 12 racconti che narrano le tragicomiche vicende del novello Sherlock Holmes, impegnato a risolvere casi di adulterio e piccoli furti, talvolta con esiti positivi, altre volte meno.
L’autore spinge sull’aspetto surreale delle avventure di Andrea, senza mancare di distribuire sferzate di satira sociale e politica, prendendo di mira i vizi privati e le pubbliche virtù, tanto comuni nella società di oggi.
Da quanto ho letto sul blog di Ariano Geta è previsto un sequel in uscita a breve.
Una lettura fresca e divertente che consiglio a tutti.
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