Mario Pacchiarotti scrive fantascienza sui generis, l’avevo
già appurato nei suoi precedenti lavori, Madre Terra e Teutovirus. Questo
“Fughe”, un’antologia di racconti editi e inediti, non fa che confermare la mia
impressione. Una raccolta che contiene molti temi, alcuni cari alla “science
fiction”, altri più atipici: dall’arrivo di un nuovo Messia agli alieni, dagli
zombie ai vegani, dall’innovazione tecnologica al cyberpunk. Ma, anche quando
affronta stereotipi del genere, li usa abilmente per stravolgere il punto di
vista del lettore, per creare ad arte una rilettura delle storture e dei
malanni della nostra folle civiltà. Mi piace la sottile ironia, la grottesca
esasperazione delle nevrosi socio-culturali che pervade i racconti di questo
autore, la sua capacità di instillare il dubbio, la riflessione, in quello che,
a prima vista, sembra quasi solo un “divertissement”, un giocare a
destrutturare e ricostruire cliché e archetipi. Uno dei racconti che ho più
apprezzato, fra quelli inediti, è Paleocoder, con la sua atmosfera un po’ in
stile Blade Runner e gli echi del sarcasmo alla Ron Goulart, autore
misconosciuto ai più, ma assai caro a chi, come me, è cresciuto a pane e
Urania. Buono lo stile di scrittura, chiaro e avvincente, che invoglia a divorare
le pagine di questo ebook.
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