La vicenda narrata ne “L’ombra del castigo” ruota intorno al centro recupero tossicodipendenti “VitaNuova”; l’omicidio della giovane psicologa Rosa scatena una serie di altri delitti, apparentemente slegati fra loro, ma che invece derivano dai complicati legami delle persone in gioco. Solo la determinazione e la sagacia del commissario Nardi (figura ben disegnata e realistica), e dei suoi assistenti, riuscirà a far luce su fatti che, altrimenti, rimarrebbero oscuri.
L’intreccio, molto ben costruito, si rivela più complesso di quanto appare a prima vista, le azioni dei protagonisti nascondono, in realtà, macchinazioni e misteri profondi, con un continuo ribaltamento di prospettive che, nella migliore tradizione del thriller, trova soluzione solo nel finale.
Ho apprezzato lo stile di Jacques Oscar Lufuluabo, ricco ma non ridondante, particolarmente abile nel tratteggiare situazioni e stati d’animo dei personaggi, capace di colorare di sfumature diverse un romanzo che, pur avendo tutti i requisiti del giallo, risulta limitativo inquadrare in un genere ben definito. Lo consiglio a tutti i lettori.
Molto interessante, tra le altre cose ho avuto modo, tempo fa, di fare qualche chiacchierata con Lufuluabo per via di linkedin e ho trovato una persona piacevolissima.
RispondiEliminaCiao Massimiliano. Stessa impressione per qualche contatto su fb, e scrive anche bene.
EliminaVabbè, intanto ho appena comprato il tuo "La vita è dura nei dettagli". L'avevo detto. Ho seguito il tuo consiglio di incominciare dal primo.
RispondiEliminaTi ringrazio Massimiliano, una volta letto mi farebbe piacere un tuo parere.
EliminaMolto volentieri. Ciao.
Elimina