Un libro particolare, fin dalla scelta stilistica e grafica, pensieri vergati con grafie differenti su pagine a quadretti, quasi un quaderno di appunti dove fissare idee e impressioni per non dimenticarle, per riprenderle e svilupparle.
È proprio questa l’impressione che ho avuto leggendo “Little Thoughts”, letteralmente “Piccoli pensieri”, di aver di fronte un note-book di immagini, sensazioni, scritte in libertà; un catalogo di pennellate tracciate in un flusso di auto-coscienza, preludio di possibili riletture e approfondimenti.
I temi sono vari, dall’amore all’amicizia, dalle riflessioni sull’esistenza all’imperativo “dovere di vivere”, dal ricordo all’aforismare sul quotidiano. Alcuni brani sembrano incipit o frammenti di storie da scrivere, nessuno lascia indifferenti, si empatizza facilmente con la scrittura chiara e diretta di Loriana Lucciarini, autrice di questa bella sperimentazione che si può leggere tutta in fila o saltando qua e là fra le pagine, talvolta apprezzando la poesia, altre volte la profondità di pensiero.
Riporto qualche scheggia che mi ha colpito particolarmente:
“Era poco lo spazio che ci divideva,
eppure tanta distanza e tanta
solitudine lo riempiva. Sarebbe bastato
davvero poco per dissolverla, ma non
siamo stati capaci e ci siamo ritrovati
ad arrancare nella notte più buia e
dolorosa di questa nostra storia
d'amore.”
“Lei,
andava e veniva,
come la marea.
E ogni volta mi lasciava lì,
esanime, come un naufrago.”
“Si diventa estranei in un
attimo, basta varcare
la soglia del «noi»
per chiudersi nel
«me»”
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